* * * PER RISCHIO MALTEMPO L’EVENTO È SPOSTATO NELLA CHIESA DEI SS. GIACOMO E CRISTOFORO * * *
Chi può definirsi grammamante? Chi ama la lingua in modo non violento, la studia e cosí comprende di doverla lasciare libera di mutare con la società. Perché per fortuna, malgrado la volontà violenta di chi le vorrebbe sempre uguali a loro stesse, le parole cambiano: alcune si modificano, altre muoiono, altre ancora nascono. Siamo noi parlanti a decidere gli usi che possiamo farne e permettere il cambiamento. È dunque tempo di smettere di essere grammarnazi e tornare ad amare la nostra lingua per quello che davvero è: uno strumento potentissimo per conoscere sé stessi e costruire la società migliore che vorremmo.
Al Pavese Festival, nel nuovo Giardino dei saperi di Santo Stefano Belbo, la sociolinguista Vera Gheno presenta il suo ultimo saggio Grammamanti. Immaginare futuri con le parole (Einaudi) intervistata dalla blogger culturale, critica letteraria e scrittrice Giulia Ciarapica.
A seguire inaugurazione del Giardino dei saperi con intermezzo jazz di Michele Lazzarini.
Ingresso libero
____
Vera Gheno, sociolinguista e traduttrice dall’ungherese, ha collaborato per vent’anni con l’Accademia della Crusca. Dopo diciott’anni da contrattista in vari atenei, da fine 2021 è ricercatrice a tempo determinato all’Università di Firenze. Si occupa prevalentemente di comunicazione digitale, questioni di genere, diversità, equità e inclusione. Conduce, per il Post, il podcast Amare parole.
Giulia Ciarapica, blogger culturale, critica letteraria e scrittrice (Rizzoli, Round Robin), insegna critica letteraria alla Scuola Passaggi e letteratura italiana del Novecento per l’agenzia letteraria Chi ti credi di essere. Cura il gruppo di lettura delle Scuderie del Quirinale “Il filo nascosto” e collabora con Il Foglio e con il programma “Mille e un libro” su Rai Uno.