Il Fondo Lorenzo Mondo

L’intera biblioteca personale di Lorenzo Mondo, scomparso nel 2022, ha ora una nuova casa in una sala a lui dedicata al secondo piano della Fondazione Cesare Pavese.

A seguito della scomparsa di Lorenzo Mondo – giornalista, critico letterario e già direttore de La Stampa – avvenuta il 19 aprile 2022, la famiglia ha deciso di donare la sua biblioteca personale alla Fondazione Cesare Pavese. La biblioteca è ora ospitata all’interno di una sala dedicata inaugurata in occasione del Pavese Festival 2023 alla presenza della famiglia, al secondo piano della Fondazione Cesare Pavese dove ha sede il museo pavesiano.

«Non potevamo sperare di meglio – ci ha confidato la figlia Monica in una video intervista – che la cosa cui mio padre teneva di più nella vita, oltre alla moglie e ai figli, cioè i suoi libri finissero nell’unico luogo dove lui avrebbe voluto. Libri che aveva scelto accuratamente dalle più umili edizioni trovate sulle bancarelle di via Po quand’era uno squattrinato studente che lavorava per pagarsi l’università fino a tutti quelli che gli sono arrivati da scrittori importanti quando svolgeva il ruolo di critico letterario per La Stampa. Io molti di questi scrittori li ho conosciuti e quindi è tenero poter vedere le dediche, poter leggere le lettere, per cui i libri non sono a sé, ma sono sempre legati a volti che hanno lasciato delle tracce sui libri stessi o nel carteggio […] Se penso all’affinità, alla sintonia, alla simpatia tra mio padre e Cesare Pavese, penso a varie cose: penso alla lingua, alla storia, ma soprattutto alla terra. Questa terra di Langa che per mio padre attraverso Pavese è diventata paese dell’anima». Un ricongiungimento simbolico, questo tra Mondo e Pavese a Santo Stefano Belbo, che rende la Fondazione Cesare Pavese ancora di più un punto di riferimento per la letteratura italiana del ‘900.

Alcune delle preziose testimonianze del Fondo Mondo sono ora esposte nella mostra Quegli antichi ragazzi inaugurata durante il Pavese Festival 2024 nella Chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo e visitabile fino al 29 giugno 2025. La mostra rappresenta il contraltare espositivo del libro Caratteri mobili. Le lettere degli scrittori a Lorenzo Mondo curato – come la corrispondente sezione della mostra – per la Fondazione Cesare Pavese da Silvia Boggian e Daniela Bussi e pubblicato da Rizzoli. 

Il Fondo Lorenzo Mondo si compone di 5mila libri di letteratura moderna e contemporanea con lettere e dediche degli autori (tra cui Primo Levi, Eugenio Montale, Italo Calvino e tanti altri grandi della letteratura del ‘900). Ai testi si uniscono una serie di documenti importanti e originali quali il taccuino segreto di Cesare Pavese, uno scambio epistolare con Natalia Ginzburg proprio sul taccuino, una copia del diario di Massimo Mila in cui si descrive il giorno del funerale di Cesare Pavese oltre ad appunti e scambi epistolari con tutti i più importanti scrittori del ‘900. 

I libri sono stati catalogati e riposizionati nell’ordine con cui Lorenzo Mondo li custodiva nella sua casa di Pino Torinese da Silvia Boggian e Daniela Bussi, che per la Fondazione Cesare Pavese hanno curato anche l’allestimento della sala. 

La visita alla sala è inserita all’interno del percorso di visita del museo pavesiano.

Con taccuino segreto si fa riferimento a un block notes di 29 fogli scritti per lo più a matita da Cesare Pavese di cui si ignorava l’esistenza, scoperto proprio da Lorenzo Mondo tra una serie di carte ottenute in consultazione da Maria Sini, sorella dello scrittore, all’inizio degli anni Sessanta. In quel periodo Mondo stava curando per la casa editrice Einaudi l’epistolario di Cesare Pavese insieme a Italo Calvino, unica persona con cui condivise la scoperta. Trattandosi di appunti controversi, Mondo ritenette di non pubblicarli: affidò il blocco a Calvino, che gli consigliò di farne una copia nel caso potesse servirgli per i suoi studi. Del taccuino non si seppe più nulla. Solo alla morte della sorella di Pavese (1983) e di Italo Calvino (1985), Mondo sottopose il testo alle nipoti che acconsentirono alla pubblicazione. Il taccuino apparve integralmente su La Stampa, l’8 agosto 1990, suscitando enorme clamore mediatico. In particolare espresse ferma contrarietà all’operazione la scrittrice e amica di Cesare Pavese, Natalia Ginzburg che indirizzò a Mondo una serie di lettere a riguardo. 

Della scoperta e della genesi del taccuino si può leggere direttamente dalla voce di Lorenzo Mondo, nell’introduzione alla prima edizione in volume, pubblicata dalla casa editrice Aragno nel 2020, a settant’anni dalla morte di Pavese. 

Alle fotocopie del taccuino segreto di Cesare Pavese e allo scambio epistolare tra Lorenzo Mondo e Natalia Ginzburg è stato dedicato uno degli allestimenti temporanei della Sala Dialoghi del museo pavesiano, solitamente destinata ai Fondi Molina e Vaudagna.

Foto: Fabjo Hazizaj