I luoghi pavesiani
Santo Stefano Belbo è lo scenario in cui prende vita l’ultimo romanzo scritto da Cesare Pavese, La Luna e i falò, edito nel 1950. Attraverso un tour dei luoghi pavesiani, è possibile rivivere le vicende del libro e ricostruire nel contempo la biografia dello scrittore. La casa in cui è nato, la Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo dove è stato battezzato, la collina di Moncucco, la falegnameria del grande amico Pinolo Scaglione, la Mora, il Nido, il casotto della Gaminella e infine la tomba, nel cimitero di Santo Stefano Belbo.
In attesa di visitarli di persona, puoi iniziare ad assaporare le atmosfere dei luoghi pavesiani grazie a Io vengo di là, un percorso in 8 video-puntate dedicato ad alcuni dei luoghi simbolo della vita e dell’immaginario di Cesare Pavese. Scopri l’itinerario
Se ami camminare e vuoi scoprire le Langhe di Cesare Pavese a piedi, oltre alla passeggiata verso la casa natale dello scrittore, ti proponiamo sei diversi percorsi tra le colline:
- Mari del Sud
- Stazione – Palazzina del Nido – Casa di Nuto
- San Maurizio – Valdivilla
- Seirole – Gaminella
- Torre – S. Libera – Cippo dei Caduti
- Piacentini – San Grato

La stazione
La stazioncina di Santo Stefano Belbo, da dove arrivano e partono i personaggi pavesiani, è ancora la stessa coi suoi binari.

Il treno
Il fischio del treno portava la curiosità del mondo oltre le colline e l’inquietudine della fuga: oggi restano la stazione e la ferrata su cui correva.

Il cimitero
Rendi omaggio alla tomba dello scrittore, i cui resti sono stati trasferiti nel cimitero di Santo Stefano Belbo il 7 luglio 2001.

Il Belbo
Il Belbo è il torrente di Santo Stefano Belbo, nelle cui acque allora immacolate si andava a pescare e a fare il bagno: passeggia lungo le sue sponde.

Il casotto della Gaminella
La Gaminella è la collina più imponente di Santo Stefano Belbo, “tutta vigne e macchie di riva”: scoprine il paesaggio, con il suo alone di mistero.

La palazzina del Nido
Con la sua inconsueta architettura, la palazzina del Nido domina tutta la valle: certamente uno degli itinerari più suggestivi, che conduce fino a Canelli.

La luna
“Ho rivisto la luna d’agosto tra ontani e canneti / sulle ghiaie del Belbo e riempirsi d’argento / ogni filo di quella corrente.”

Moncucco
Moncucco è la collina de “I mari del Sud”, punto panoramico di Santo Stefano Belbo da cui si domina tutta la valle del Belbo.

Casa di Nuto
Nuto (al secolo Pinolo Scaglione) è il mediatore tra il mondo del letterato, formatosi in città, e la realtà delle Langhe: visita la sua casa-laboratorio.

La collina del Salto
Speculare a Gaminella, ma più aspra, più secca, meno rigogliosa, la collina del Salto costeggia la strada per Canelli, oltre il Belbo.

Casa natale
Sullo “stradone” per Canelli puoi visitare la casa natale di Cesare Pavese, in cui i genitori dello scrittore trascorrevano le villeggiature estive.

Santo Stefano Belbo
L’avventura esistenziale di Pavese, e di molti suoi personaggi, inizia a Santo Stefano Belbo, paese di fondovalle al confine tra Langhe e Monferrato.

La torre
La torre è ciò che resta del vecchio castello medievale, sopra il centro storico del paese: si può raggiungere a piedi, passeggiando sulla collina.

L’Albergo dell’Angelo
A Santo Stefano Belbo, prima della guerra, esisteva realmente un albergo dell’Angelo: qui soggiorna il personaggio di Anguilla al suo ritorno in paese.

La chiesa
Talmente grande da sembrare una cattedrale, dalla sua scalinata il parroco del romanzo pronuncia un infuocato discorso contro i partigiani e i comunisti.

La Mora
Annunciata da maestosi pini e da un tripudio di fiori, la grande casa padronale della Mora “era come il mondo… era un’America, un porto di mare.”