La palazzina del Nido
“Ma si vedeva anche, in distanza, sul profilo del Salto verso Canelli, la palazzina del Nido, rossa in mezzo ai suoi platani, profilata sulla costa dell’estrema collina”
La palazzina del Nido, così altera e inaccessibile vista dalla Mora, è un’antica villa nobiliare circondata da un grande parco, ai tempi d’oro fulcro della vita mondana dell’alta società. Al Nido, “sempre acceso, sempre in festa”, arrivavano “belle donne, ufficiali, deputati, tutti in carrozza a tiro da due, coi domestici, e giocavano a carte, prendevano il gelato, facevano nozze”.
Ricevere un invito ad una delle feste organizzate alla palazzina è ciò cui più ambiscono Irene e Silvia, le figlie del padrone di Anguilla. Sarà lui ad accompagnarle lassù in biroccio, la sera in cui questo desiderio si avvera. “Su tutte le porte, in quella sala, c’erano delle pitture di fiori e per terra dei disegni di pietra, lucidi. […] Quando fui fuori rimpiangevo di non aver guardato meglio quella sala ch’era più bella di una chiesa.”
Allo sfarzo della villa si aggiungono poi sconfinati possedimenti “su per la collina dietro, vigne e grano, grano e vigne, e cascine, boschetti di noci, di ciliegi e di mandorli, che arrivavano fino a Sant’Antonino e oltre, e di là si scendeva a Canelli, dove c’erano i vivai coi sostegni di cemento e le bordure di fiori.”
La palazzina si è preservata intatta e si trova nell’odierna frazione di Sant’Antonio sulla collina del Salto.