Venerdì 24 maggio alle 18.30 l’antropologo Piercarlo Grimaldi presenterà il saggio Di lune e di falò (Rubbettino), in dialogo con il nostro direttore, Pierluigi Vaccaneo, e con il presidente del Centro Studi Beppe Fenoglio, Riccardo Corino.
È possibile fornire un’interpretazione antropologica del romanzo La luna e i falò di Cesare Pavese? Se ampia è la critica letteraria dell’opera pavesiana, parziale è lo sguardo antropologico. Lo scopo di questa ricerca è quello di sostenere che l’ultimo romanzo di Pavese è l’autobiografia dell’addio. La luna e i falò è lo specchio romanzato della sua storia di vita, metaforico testamento poetico, scientifico ed esistenziale che contiene e spiega le ragioni della maturata morte.
L’incontro si svolgerà nella chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo, qui a Santo Stefano Belbo. Ingresso libero su prenotazione a eventi@fondazionecesarepavese.it.
Piercarlo Grimaldi, nato a Cossano Belbo nel 1945, è stato professore ordinario di Antropologia culturale e Rettore dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Bra. Tra i suoi libri ricordiamo: Il calendario rituale contadino. Il tempo della festa e del lavoro fra tradizione e complessità sociale; Tempi grassi, tempi magri. Percorsi etnografici; Rivoltare il tempo: percorsi di etno-antropologia (curatela); Cibo e rito. Il gesto e la parola nell’alimentazione tradizionale, e per Rubbettino Orizzonti di bellezza. Calosso: un paese di memorie e di futuro, con Enrico Ercole e Di lune e di falò. Cesare Pavese: antropologia del romanzo dell’addio.