Antonio Deltito è uno psichiatra, pieno di enigmi e sfumature quanto il disturbo psichico che improvvisamente comincia ad affliggerlo. Una serie di amnesie, un’alterazione nella visione dei colori, e sbalzi umorali gravissimi, sono solo i primi segni di un declino inarrestabile che porterà alla frammentazione della sua mente in «pezzi di vetro, scintillanti e amorfi». Durante uno dei molti ricoveri ospedalieri, però, Deltito fa una rivelazione: dice di sapere esattamente cosa lo affligge, ovvero la sindrome di Ræbenson, un disturbo che non compare in nessuna classificazione diagnostica, e sulle cui tracce, a detta dello psichiatra stesso, ci sono da tempo degli studiosi, i ræbensonologi, che hanno a cuore soprattutto che la malattia rimanga celata agli occhi del mondo: chi ne soffre sarebbe infatti incapace di morire di morte naturale…
In occasione di Dieci piccoli editori, la festa dell’editoria indipendente che inaugura quest’anno durante il Pavese Festival con presentazioni di libri e laboratori nei caffè e nei cortili del centro storico di Santo Stefano Belbo, la casa editrice Atlantide presenta La sindrome di Ræbenson di Giuseppe Quaranta.
A intervistare l’autore al Caffè Italia Lara Martini.
L’inaugurazione della festa avverrà sabato 7 settembre alle 9.30 sotto l’Ala coperta di Piazza Umberto I, dove saranno allestiti gli stand degli editori.
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Giuseppe Quaranta è nato e cresciuto a San Marzano di San Giuseppe, in provincia di Taranto. Vive e lavora a Pisa come medico psichiatra. La sindrome di Raebenson, finalista al Premio Calvino 2023, è il suo esordio nella narrativa.